GREGGIO IN CALO
GREGGIO-In calo su timori per crescita Stati Uniti e Cina
Il greggio perde terreno, zavorrato dal declassamento del rating sovrano degli Stati Uniti da parte di Moody's e dai dati ufficiali che hanno mostrato un rallentamento della crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio in Cina.
Entrambi gli sviluppi hanno sollevato preoccupazioni sulle prospettive delle due maggiori economie mondiali e consumatori di petrolio, una settimana dopo che l'accordo di Pechino e Washington per il ritiro della maggior parte dei dazi sulle reciproche merci ha fatto salire i prezzi del petrolio.
Intorno alle ore 10,50 italiane, i futures sul Brent scivolano di 50 centesimi, o dello 0,8%, a 64,91 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense cede 46 centesimi, o lo 0,7%, a 62,03 dollari il barile. Il contratto WTI di giugno scade domani.
Entrambi i contratti hanno chiuso in rialzo di oltre l'1% la scorsa settimana.
Il declassamento di venerdì da parte di Moody's solleva dubbi sulle prospettive dell'economia statunitense, mentre i dati cinesi indicano una strada accidentata per qualsiasi ripresa economica, secondo Priyanka Sachdeva, analista di Phillip Nova.
I dati ufficiali cinesi hanno mostrato un rallentamento nella crescita della produzione industriale ad aprile, anche se la lettura è stata comunque superiore alle attese degli economisti.
Occhi puntati anche sui progressi nei colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti. L'incertezza sul loro esito limita le perdite dei prezzi del petrolio.
L'inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, ha detto ieri che qualsiasi accordo deve includere il divieto di arricchimento dell'uranio, un commento che ha rapidamente attirato le critiche di Teheran.
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